LA MERIDIANA, la prima forma di segnatempo
martedì 18 aprile 2017Visto che mi ha sempre incuriosito provo a documentarvi con delle notizie sulle meridiane. Importante è capire  come gli antichi riuscivano a indicare il tempo, con le conoscenze di allora, che erano sicuramente limitate, ma importantissime per riuscire a datare il tempo.
La prima forma che indicava il tempo, fu con la” Meridiana”, cioè un paletto conficcato nel terreno che ha seconda della posizione del sole, proiettava l’ombra dello stesso paletto sul terreno, dando cosi’ la possibilità agli antichi di capire in quale momento della giornata si era giunti. La stessa Meridiana nei secoli subi’ notevoli migliorie, si iniziarono a stabilire sul terreno delle presunte fasce di tempo riconoscibili da tutti, dopo di che col trascorrere del tempo si evolve, e fu trasferita dal terreno  ai muri delle case , sui campanili delle chiese e in qualsiasi altro luogo deve poteva essere vista da tutti facilmente.
La Meridiana, detta anche orologio solare o quadrante solare, è uno strumento di misurazione del tempo basato sul rilevamento della posizione del sole. Ha origini molto antiche e nella sua accezione più generale indica in massima parte gli orologi solari presenti sui muri degli edifici. (In senso stretto , con meridiana si dovrebbe intendere unicamente l’indicatore del passaggio del sole a mezzogiorno).
Il termine “quadrante solare” trae la sua origine dal latino “quadrans” che nel rinascimento la quarta parte di cerchio sulla quale veniva generalmente tracciato un orologio solare portatile, denominato appunto quadrante. Tuttavia , il suo significato è stato generalizzato in tempi moderni, divenendo sinonimo di meridiana.
la caratteristica generale della meridiana è ; L’ago della meridiana è lo stilo, detto gnomone, (è l’asta che tramite l’ombra proiettata sul piatto o quadrante permette di indicare l’ora locale).
Gnomone, dal punto di vista tecnico, un artificio proiettivo per la produzione di ombre geometriche significative e coerenti con l’elemento della meridiana, l’ombra indicatrice dell’ora.
A fornirci l’indicazione oraria è in realtà , non l’intera asta o stilo, bensì soltanto lo “gnomone” ovvero un punto ben specifico dell’asta.
Normalmente è l’estremità libera dell’asta, quindi per leggere l’ora esatta, bisogna osservare dove termina la proiezione dell’ombra.
L’ortostilo, o falso stilo, è quello che in piemontese spesso viene chiamato ‘l ciò (chiodo), si presenta proprio come un chiodo impiantato nel muro. Con una terminologia più tecnica, il riferimento (lo stilo) è fissato rispetto alla parete in maniera perpendicolare, ortogonale. L’estremità libera del ferro ci proietta l’ombra indicatrice, ovvero l’indice gnomonico.
Le meridiane fisse si dividono in ;
Equatoriali o Equinoziali, Orizzontali da giardino, Verticali o Murali.
EQUATORIALI o equinoziali, è la più semplice forma di meridiana, costituita da un disco con una barra collocata parallelamente all’asse terrestre, il disco forma un piano parallelo con l’equatore, vengono tracciati dei segni che indicano il trascorrere delle ore, normalmente il mezzogiorno è collocato nella parte più bassa del disco. In estate la parte Nord del disco è illuminata mentre la parte Sud non lo è, in inverno è illuminata la parte Sud e non la Nord. Sul disco possono essere tracciati una serie di cerchi concentrici per evidenziare la posizione  del nodo ogni giorno, permettendo di usarlo come calendario. Uno svantaggio è che agli equinozi i raggi solari giungono parallelamente al disco e lo strumento è difficilmente leggibile.
ORIZZONTALI o giardino, si basa sullo stesso principio della precedente , ma le linee del disco sono proiettate per mezzo della trigonometria su un piano parallelo al suolo. Il principale vantaggio di questo sistema è di potere mostrare l’ora tutto l’anno, poiché il quadrante non è mai completamente in ombra. Il quadrante può essere tracciato sulla pavimentazione di una piazza, oppure su un disco di vetro traslucido visibile dal basso.
VERTICALE o murali, sebbene oggigiorno siano una rarità , un tempo quelle tracciate sulle pareti esterne degli edifici esposti a Sud erano comuni, poiché visibili a distanza ed economicamente da realizzare, il quadrante può essere semplicemente dipinto sul muro, oppure ricavato su una lastra, lo gnomone (l’asta) può essere uno stilo di ferro o ottone, oppure un tripode di metallo, se si vuole più robustezza. Lo svantaggio principale per questi strumenti, è che sono in grado di mostrare l’ora solamente per il periodo dell’anno e del giorno in cui il muro è direttamente illuminato dal sole. A partire dal medioevo furono elaborati strumenti astronomici solari portatili.
A DITTICO, un tipo molto comune, costituito da due piccoli pannelli (un dittico) di legno o meglio  avorio bianco intarsiato, incernierati in modo da potere essere chiudibili a formare una scatola facilmente trasportabile, lo gnomone era realizzato con un filo di lino o canapa, teso tra le due tavole. Questo faceva si che il filo quando era teso, le due tavole costituivano due quadranti, uno orizzontale e uno verticale.
AD ELEVAZIONE,  la funzione dell’orologio solare poteva essere svolta da un astrolabio, usato anche per la navigazione e l’astronomia. Il modello più semplice era costituito da un anello sostenuto da un anellino. Quanto il tutto era tenuto in amano in modo che penzolasse verticalmente un foro nell’anello proiettava un punto luminoso all’interno, dove una scala indicava l’ora, lo strumento però era vincolato ad una particolare latitudine, e chi lo utilizzava doveva sapere a priori se era mattino o  pomeriggio.( In tempi moderni le forze speciali dell’esercito degli Stati Uniti dispongono di un semplice orologio solare di questo tipo ricavato nel coltello in dotazione all’equipaggiamento utile in caso di malfunzionamento dell’orologio meccanico).