Archivio della Categoria 'Amicizia'

DIFENDERSI DALLE FRODI, OGGI PIU CHE MAI DA QUELLE ONLINE.

lunedì 3 maggio 2021

PROVARE A DIFENDERSI E VITALE, SPECIE PER NOI CHE NON SIAMO NATI NELL’ERA DIGITALE.

Alcune cose si possono fare per evitare le truffe.

1) LE PASSWORD

Non dare le tue password a terzi, e specialmente quelle generate da mobile, (esempio autorizzare operazioni bancarie.

2) CREDENZIALI PROTETTE IN UN LUOGO SICURO

Codici, password, estremi della carta di credito, se li trascrivi, presta la massima attenzione, se decidi di scriverlo su un foglio, non tenerlo mai nel portafoglio ,mai tenere dei post-it attaccati al PC o smartphone. Evita di effettuare salvataggi automatici di user e password.

3) SE HAI UN CONTO ONLINE

Controlla spesso il tuo conto corrente, utilizzando diversi servizi che la banca ti mette a disposizione.

4) ATTENTO A E-MAIL, WhatsApp e telefonate sospette

Presta molta attenzione alle comunicazioni che ricevi, imparando a distinguere quelle buone da quelle che ti possono frodare.

Non aprire  e-mail,sms o chiat che siano inattesi e soprattutto non cliccare su Link e non aprire e scaricare allegati .

Non rispondere se non si è sicuri, all’interno di e-mail, sms,chat o link.

5) OGGI STA DIVENTANDO LO SHOPPING PIU USATO. OCCHIO AGLI ACQUISTI ONLINE

Verificare che il sito internet sia affidabile e utilizza app ufficiali

Utilizza solo connessioni sicure e protette (da password)

Evita per quanto possibile l’utilizzo di Wi-Fi pubblici e gratuiti, specialmente per fare acquisti, accedere ad una area riservata , tipo il tuo conto online, oppure entrare all’interno di piattaforme / software di archiviazione.

QUESTE POCHE INFORMAZIONI SERVONO PER EVITARE DI CADERE PREDE DEI TRUFFATORI ONLINE E SUBIRE OLTRE AL DANNO ANCHE LA BEFFA.

ZENIT (ex gruppo danzaterapia)

venerdì 30 aprile 2021

dalla Stampa del 30 aprile 2021

COOP.ZENIT

Trovare un’occasione per chiacchierare, raccontarsi, fare amicizia e, allo stesso tempo, offrire un po’ di sol-lievo a un’altra persona rimasta sola, soprattutto durante i mesi di lockdown e di emergenza sanitaria. Si chiama «Il filo comune» l’iniziativa messa in piedi dalla cooperativa sociale Zenith, che da tempo opera soprattutto nei quartieri di Borgo Vittoria e Pozzo Strada: un servizio di supporto tele-fonico che vuole accorciare le distanze e mettere in relazione le persone over 65 che vivono in tutta la città. «L’idea è nata da una semplice richiesta che era stata fatta da un cittadino ai nostri operatori, quella di poter essere messo in contatto con altre persone che avevano bisogno di ascolto e compagnia – spiegano – Così abbiamo deciso di dare vita a questa piccola ini-ziativa di comunità». Per potervi prendere parte basta telefonare al nume-ro 366.67.11.794.Nelle settimane passate la cooperativa ha avviato an-che una serie di azioni per dare un aiuto ai «nuovi poveri»: quelle fasce di torinesi messi in ginocchio da pandemia e crisi economica. In questo caso si tratta di una campagna di raccolta fondi per acquistare tablet, scatole e pacchi alimentari oppure il biglietto per partecipare a iniziative culturali orga-nizzate sul territorio. «Si tratta di un’iniziativa di so-stegno che passa attraverso doni concreti come prodotti essenziali per la casa, accom-pagnamenti assistiti e espe-rienze di socializzazione e svago» spiegano da Zenith. Per prendere parte alla campagna è possibile consultare il sito della cooperativa, dove è presente una sorta di lista della spesa stilata in favore delle perso-ne in difficoltà. D.MO

FELICITA’

sabato 17 aprile 2021

Potrebbe essere un'immagine raffigurante fiore e il seguente testo "Cos'è la felicità? La felicità è tante cose. La felicità è quando sorridi e non te ne accorgi. È tua canzone preferita che capita casualmente in radio. Eun un caffè con un'amica. È qualcuno che guardandoti capisce tutto, senza che tu gli abbia detto niente. È' un abbraccio affettuoso che arriva alle tue spalle. È un messaggio inaspettato che arriva al momento giusto. Autore sconosciuto"

MOZART PER LA FELICITA’

AH LA VITA………..

mercoledì 31 marzo 2021

Quanti giorni vuoti
Quanti giorni tristi in questa
Nostra vita
Quante delusioni
Quante inutili passioni
Nella vita
Quante volte abbiamo detto basta
Hai disprezzato
Questa vita
Mai una volta che pensiamo
A quello che ci porta
Questa vita
Ah-ah, la vita
Che cosa di più vero esiste al mondo
E non ce ne accorgiamo quasi mai
Quasi mai, quasi mai
Qualche volte abbiamo
Come un senso di paura
Della vita
Anche se ci sono tante
Cose che non vanno
Nella vita
Ma che cosa pretendiamo
Cosa ci aspettiamo
Dalla vita
No, non è possibile
Sprecare inutilmente
Questa vita!
Ah-ah, la vita
Più bello della vita non c’è

Torino ………è primavera da la stampa del 20 marzo 2021

sabato 20 marzo 2021

TORINO. Ok, è primavera. Almeno così dicono il calendario e i primi sintomi di allergia al polline. E com’è la stagione della fioritura a Torino? Non dico in questi giorni abbagliati da quella insostenibile luce da lockdown che sembra dirti «Copriti gli occhi, tanto non te la puoi godere», ma in generale, nei bei tempi andati in cui uscivi senza autocertificazioni in tasca («Ce l’ho!»), buste di nylon («Sto andando a fare la spesa!») o abbigliamento ginnico («Attività motoria al parco!»). A risponderci non è un torinese, bensì il Reuccio di Trastevere, nientemeno che Claudio Villa. Nel 1949, sul lato b di «Rosso di sera», incideva una inattesa «Torino a primavera», marcetta orchestrale jazz da sigla di Istituto Luce.

Nella canzone definiva la nostra una città placida, che «S’addormenta nella sera tra le prime luci d’or» (prove tecniche di coprifuoco…). In un tripudio di canto aulico e fiori ovunque, spicca la nostra consueta toponomastica, dove «Un cuor sentimentale se ne va di viale in viale» e «L’amore passa da ogni strada da gran signore», entrambi chiaramente agevolati dalla consueta simmetria urbana. Garanzia assicurata da un memorabile «Pei viali della felicità l’amore a tutte le tote un sogno sa regalar». Ma proprio una tota sembra aver trafitto il cuore dell’ugola che portò in trionfo «Granada» e «Binario», infatti sul finale Claudio Villa si domanda «E tu mia torinesina bionda perché da me non scendi?». A chi si riferisce? Si sarà identificata in lei anni dopo Mercedes Bresso che, prima di intraprendere la carriera accademica e politica, fondò nel 1959 con la sorella Paola il primo fan club torinese di Claudio Villa con ritrovo nientemeno che in un bar di Corso Vinzaglio? Chissà. Le due sorelle Bresso scrissero anche per il Reuccio il testo di «Furibondo Twist» (pubblicata nel 1962 come retro di «Enamorada») in cui un reticente fidanzato finisce per scatenarsi nel ballo assecondando così la passione della sua ragazza. Insospettabili e sorprendenti, noi torinesi. Magari sarà stato uno scherzo della primavera, difficile dirlo. Intanto mettiamo le scarpe da jogging e guadagniamoci la nostra ora d’aria puntando verso il «Valentino che a ogni sogno apre il cammino». Evidentemente Claudio Villa aveva già capito tutto. —MAURIZIO BLATTO

……..riusciremo ad uscirne………

martedì 9 marzo 2021

Ricordo mio padrino, era un Ragazzo del ’99 di quelli  chiamati per la andare al fronte per la grande guerra perchè quelli del 1870,1880 ect erano morti  …  per il conflitto e per la Spagnola  ….. se ne andarono a milioni…..generazioni perse…

Poi  …… arrivò la Seconda guerra mondiale e  anche lì  se ne andò una buona parte della generazione del 1910 /1920 ecc.


adesso tocca  alla generazione del 1940/1950 ecc  anno più anno meno……ma, non è più la guerra è qualcosa di peggio  chiamatela come volete pandemia, covid, corona virus,  …….è un nemico difficile da combattere e ci sta rubando gli anni 2020 perso 2021 lo stiamo perdendo……perchè promette molto bene.

C’è ancora  da dire che mentre in guerra si sparava al nemico….. adesso i nemici sono quelli che non capisco la gravità della situazione e non vogliono adeguarsi alle norme di legge…… devono sentirsi liberi…….

.
Qua sotto, nel giardino ci saranno un cinquantina ,anche più tra bambini, mamme nonni, uomini ( che si riempiono di birra)ragazzine e ragazzini   tutti rigorosamente senza mascherina( e tutti che si baciano e abbracciano per salutarsi.)

Non ci rimane da dire come si dice in piemontese
“suma bin ciapà”
….

ci risiamo…….

mercoledì 24 febbraio 2021

Perchè perchè ci sono dei gruppi di “scellerate e scellerati”che continuano a fare ciò che vogliono a discapito dei cittadini che sono ligi ai doveri….
perchè i minimarket- exraeuropei devono tenere aperto fino alle ore……..x. e continuano a vendere birra a minorenni,i maggiorennni, ubriachi,(rigorosamente senza scontrino???)
che lasciano in giro tutte le bottiglie…. e tutti i loro “bisogni liquidi e solidi”….. e tutto ciò vicino alle aree dove ci sono i giardini dove dovrebbero giocare i bambini…….
e tutti lo sanno, tutti lo vedono e tutti sopportano, (e mi fa pena l’operatore ecologico che raccoglie tutte le mattine le loro porcherie…. sembra quasi rassegnato……)
‘divertente ,vedere al mattino (perchè cominciano dopo aver fatto a coda) con la tanto agognata bottiglia,anzi due, perchè è troppo lungo il tragitto per andare a prenderne un’altra…… e continuo a dire perchè a loro tutto è permess0

“buone Feste”

lunedì 21 dicembre 2020

A tutti gli amici del gruppo “BLOG DIETROLAQUINTA” insieme alle vostre famiglie Gioiosi Auguri di Buon Natale e Buon Anno 2021 che porti per tutti un po di salute, pace e serenità.

Tanti Auguri  di “Buone Feste” a Delia e tutto il personale e collaboratori della Circoscrizione Cinque.

*** IL PANE DURO ***

domenica 15 novembre 2020

A volte ci avanza un pezzo di pane, ed il giorno dopo diciamo: “Questo pane è duro” e spesso avviene proprio così. Ma pensandoci bene, mi avviene ad una riflessione che avevo letto tempo fa, di un grande psicologo. Oggi la vorrei condividere con voi: “Il pane non è duro: duro è non avere il pane”. Sembra un cosa assurda, ma siamo specialisti nel lamentarci e la maggior parte delle volte senza ragione, senza pensarci, per superficialità o per puro egoismo. Che significa tutto questo? E’ sarebbe come dire: “Che il lavoro che fai non è duro. Duro è non avere il  lavoro”.  Come avere la macchina guasta e dover andare a prendere l’autobus a piedi, è duro? No, è duro non avere gambe, duro è non poter camminare. Mangiare patate e cipolla non è duro. Duro è non aver nulla da mangiare. Lamentarsi non è duro. Duro è non saper essere riconoscenti per tutto ciò che abbiamo e per non lasciare che la nostra felicità dipenda da qualcuno. La vita non è perfetta, però è meravigliosa, non importa ciò stiamo passando in questi momenti della vita, abbiamo ancora quel sano privilegio di essere vivi oggi ragionando. Duro non è condividere queste riflessioni con qualcuno, duro è di non aver qualcuno con cui condividerle.

“Buon Umore”

lunedì 21 settembre 2020

Un po di relax e risate con questo video… Ridere fa bene… Un caro saluto a tutti…