In questi giorni cade il cinquantesimo anniversario della costruzione del quartiere Vallette, costruito alla fine degli anni cinquanta. Infatti in quegli anni era cominciata a Torino una massiccia immigrazione di meridionali verso il nord ovviamente in cerca di lavoro.
Oviamente la città era impreparata per accogliere un esodo cosi imponente di persone in cerca di lavoro verso il nord d’Italia. Il problema principale ovviamente erano le case, mancavano le case per accogliere gli immigrati, si pensò per l’appunto di costruire un nuovo quartiere per accogliere la fiumana di gente che si spostava verso il nord.
In quel periodo cadeva il centenario dell’unità d’Italia 1861-1961 così inizialmente, prima di assegnare gli appartamenti alle famiglie che ne avevano fatto richiesta, i medesimi furono dati ai giornlisti che arrivavano da ogni parte del globo per commentare il centenario dell’unita d’Italia. Negli anni che seguirono, purtroppo, Le Vallette non ebbero buona fama, la cronaca nera spesso citava Le Vallete per atti di ogni genere dai furti alla violenza.
Anche a me con altri miei amici successe un fatto spiacevole, eravamo a Porta Susa, e dovevamo prendere un taxi, quando dicemmo al tassista che doveva portarci alle Vallette non volle portarci perché una settimana prima un suo collega era stato accoltellato propio alle Vallette, dovette intervenire un vigile urbano da noi chiamato per risolvere la questione.
Ovviamente con gli anni le cose sono migliorate e fortunatamente non sono più come allora. Una cosa che personalmente non mi è piaciuta è stato quando con la costruzione della metropolitana leggera si è diviso il quartiere in due costruendo quegli (orribili) passaggi pedonali sopra la sede stradale, quanti soldi sprecati. Con il problema che la linea tranviaria numero tre è molto lenta perche’ si deve comunque fermare ai semafori.
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Linea n°3