Ai lettori che vivono con preoccupazione la crisi economica vorremmo segnalare un dramma nel dramma. Quello di Elisabetta Gregoraci, moglie di Flavio Briatore e mamma del di lui erede,Falco Nathan. “al mio piccolo manca lo yacht”èil grido di dolore che la donna ha affidato a un settimanale.”Da quando siamo stati costretti ad abbandonare la barca,il bambino piange spesso, non è piu’ sereno come prima”.Segue un racconto dettagliato e crudele:dopo la nascita del pargolo,la famiglia Briatore è costretta ad accamparsi su uno yacht con 12 persone di equipaggio e 63 metri di parquet. una sistemazione di fortuna, in attesa che finiscano i lavori della nuova abitazione,che sorgerà in località defilata:Montecarlo.Ma ecco sopraggiungere i finanzieri a sirene spiegate,con l’accusa di contrabbando e frode fiscale. I profughi dello yachtevono scendere a terra e riparare in un attico di Londra,dove il clima è meno mite e il pavimento neanche ondeggia.
Siamo sicuri che milioni di donne si immedesimeranno nell’incubo della signora Briatore.E’ tale il terrore che i loro figli pèossano soffrire il trauma della perdita dello yacht che hanno preferito abituarli fin da subito a condizioni di vita meno precarie: una culla ricavata nella stanzetta della nonna.Da parte nostra -oltre a offrire al piccolo Falco Nathan la piu’ incondizionata solidarietà per i decenni a venire-ci domandiamo se la sua mamma abbia una minima percezione della realtà che la circonda.Ma forse sullo yacht si captava soltanto il Tg1.Questo articolo è stato scritto con grande arguzia dal sig.Gramellini sulla Stampa del 26 maggio 2010.