LUNGO LA STRADA COMUNALE DI MONGRENO
venerdì 29 aprile 2016Torino 29/04/16
Percorrendo la strada di Mongreno da piazza Giovanni delle bande nere fino alla sua sommità (chiamata valle grande) dopo alcuni caseggiati e una scuola, si trova una costruzione sulla destra, è l’ospedale Maria Pia, una nota sul’ospedale, il loro buon cuore ha salvato la scuola elementare Vittorio Amedeo dal degrado con lavori di messa in sicurezza e ritinteggiatura dei muri, continuando la strada, è incorniciata da una serie di antiche costruzioni, ville e casali fino , ad arrivare alla villa Ottolenghi, per poi proseguire fino alla chiesa di San Grat0 . Alcuni cenni storici sull’edificio e sul parco, VILLA OTTOLENGHI per la sua posizione alta sulla cresta di Mongreno è uno degli edifici meglio esposti della valle e con più storia. Le antiche mappe segnalano la presenza nel luogo di una costruzione settecentesca composta da un corpo centrale e due maniche laterali, contornata da un ampio giardino. Nell’Almanacco Reale del 1871 la villa, la vigna e la cappella ottagonale, dedicata a Sant’Anna sono citate come proprietà dell’avvocato Gentile. Nel corso dell’ottocento Villa Gentile come molte altre residenze della collina Torinese, è stata oggetto di numerose compravendite , ospitando almeno sette proprietari, ma nessuno è riuscito ad imporre alla villa il proprio nome. Fino al 1924, quando il municipio di Torino acquista e ricostruisce la villa con i proventi dell’eredità Ottolenghi, per destinarla all’ente Morale “ CROCIATA CONTRO LA TUBERCOLOSI “. L’istituzione , sorta nel 1913 per iniziativa della Società Piemontese d’igiene, raccoglie i figli dei tubercolotici poveri, con lo scopo di allontanarli dal parente malato, di irrobustirli e contenporaneamente di istruirli. Presso la colonia profilattica Davide Ottolenghi si ospitavano allora circa una ottantina di ragazzi maschi dai 6 ai 12 anni, ai quali si impartivano lezioni di giardinaggio e viticoltura, per orientarli verso il lavoro agricolo. Nella metà del novecento, con il cessare dell’emergenza sanitaria legata alla tubercolosi, l’edificio diventa prima un ostello per bambini di famiglie in difficoltà, poi rimane a disposizione per ospitare classi delle scuola dell’obbligo e studenti ed accompagnatori in visita a Torino, l’istituto viene infine estinto con una delibera del (22 giugno 1988). Nel corso del 2005 il comune di Torino vende il fabbricato con ingresso in strada Mongreno con il terreno immediatamente circostante, mantenendo la proprietà dell’annesso parco di oltre 70.000 mq, che scende fino a strada Cartman con un percorso di circa 1,2 km ed un dislivello di circa 120 mt. Oggi la villa è stata trasformata in un condominio.
Percorrendo verso la cresta della collina si trova un antico insediamento e la chiesa di San Grato.
La prima citazione risale al Xlll secolo, la chiesa di San Giovanni Battista, possedeva appezzamenti di terre, boschi e vigne da cui traggono redditi in denaro. Tali proprietà fanno intendere l’esistenza di uno sfruttamento agricolo, spesso a carattere stagionale. Nei documenti fino al XVlll secolo, il territorio di Mongreno viene nominato sia come Monsgrenus, poi come Mongrano e in fine come Mongreno.
La chiesa di SAN GRATO nel XV secolo, allora dedicata a Santa Maria si amplia con la costruzione dell’altare, solo nei documenti successivi compare le titolazioni a San Grato, vescovo di Aosta, un culto al tempo inusuale nella diocesi di torino, ma testimonierebbe la presenza a Mongreno di numerosi forenses provenienti dalle valle d’Ossola e Chiambery. I cittadini forenses erano stranieri che, in cambio della cittadinanza torinese, acquistavano un bene fondiario sul territorio di giurisdizione del comune. La chiesa si affaccia su un piccolo sagrato in posizione dominante sui due versanti, la valle grande e la valle piccola di Mongreno, la pianta della chiesa e rettangolare coperta da volte a crociera in mattoni, con la parte presbiteriale, che accodlie l’altare isolato e sopraelevato di due gradini e una balaustra in legno. Ai lati si aprono due cappelle rettangolari, coperte da volte a vela, poco profone, dedicate alla madonna del Rosario e della Immacolata Concezione. Nel corso dei secoli la chiesa di San Grato diventa il punto di riferimento della comunità residente.
UN ARTISTA VISSUTO A MONGRENO
Angelo Ruga, nato a Torino il 1930 dove si è formato artisticamente presso il liceo artistico e l’accademia albertina tra gli anni 1948 e 1957. Dopo aver compiuto svariate esperienze pittoriche in Umbria, lucania e Puglia ha soggiornato per un breve periodo ad Albissola, sperimentando presso i laboratori ceramici nel vivace crogiolo culturale internazionale di quegli anni. Nel decennio sessanta, le esperienze pittoriche di personaggi in intense dissoluzioni cromatiche. Dopo quel ciclo negli anni settanta RUGA continua ad approfondire su moduli di astrazione geometrica, focalizzando la propria poetica visuale su frammenti spaziali e parvenze naturalistiche nei cicli “colline, insetti” e paesaggi immaginari. Nel 1993 si trasferisce a Clavesana dove muore nell’anno 1999.