Io me la ricordo la felicità , era fatta di operai che andavano al mare quel giorno di agosto, tutti, con le macchine senza aria condizionata,
con i portapacchi piene di valigie e le autostrade senza bollini neri.
Erano gli anni dove i pensionati potevano permettersi la giusta ricompensa dopo una vita di sacrifici, erano gli anni delle spiaggie con i ragazzi che liberamente giocavano, e i tavolini e le paste al forno, e quei contenitori frigo, più forniti dei supermercati. La felicità , con quelle sedie pieghevoli e quei caffè nei thermos a fine pranzo.

Le fotografie con i rullini, i discorsi tutti insieme a fine pranzo, i bambini che facevano i bambini. Le città   deserte, per il pane dovevi andare alla stazione centrale perché tutti sapevano che li c’era un supermercato  sempre aperto.
Invece oggi il 15 agosto i centri commerciali sono sempre aperti, le città sempre più popolate, i pensionati li vedi li, sotto qualche albero per un po di fresco.
Ci facciamo sempre più fotografie senza il bisogno di andarle a sviluppare, e qui, ci hanno fregato l’attesa, andiamo in spiaggia organizzate e devi rispettare i limiti, e qui, ci hanno fregato gli spazi. Abbiamo voluto di più ma abbiamo ottenuto dimeno. Abbiamo ottenuto uno smartphone per parlare con il mondo, e qui, ci hanno fregato la voglia di stare insieme. Io me la ricordo la felicità , rimaneva a te, sulla pelle, e non aveva nessuna password. E TU TE LA RICORDI ?
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