Questo Amore di Jacques Prevért
Â
Â
Â
Â
Â
Â
Â
Â
Â
Jacques Prévert anni sessanta
Â
Questo amore
Cosi violento
Cosi fragile
Cosi tenero
Cosi disperato
Questo amore
Bello come il giorno
Cattivo come il tempo
Quando il tempo è cattivo
Questo amore cosi vero                                                     Â
Questo amore cosi bello
Cosi felice
Cosi gioioso
Cosi irrisorio
Tremante di paura come un bambino quando è buio
Cosi sicuro di sé
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
Questo amore che faceva paura
Agli altri
E li faceva parlare impallidire
Questo amore tenuto d’occhio
Perché noi lo tenevamo d’occhio
Braccato ferito calpestato fatto fuori negato cancellato
Perché noi l’abbiamo braccato ferito calpestato fatto fuori negato cancellato
Questo amore tutt’intero
Cosi vivo ancora
E baciato dal sole
E il tuo amore e il mio amore
E quel che è stato
Questa cosa sempre nuova
Che non è mai cambiata
Vera come una pianta
Tremante come un uccello
Calda viva come l’estate
Sia tu che io possiamo
  Dimenticare
 E poi riaddormentarci
Â
 Â
Saluti a tutti JEANÂ Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â
Â
Â
                                                                                          Â
Â
 Â
 .
29 gennaio 2010 alle 17:33
bellissima, bravissimo Jean…
29 gennaio 2010 alle 21:49
Prèvert è stato un grandissimo e questa poesia è una prova del suo genio,scri la seconda parte jean cosi la, potremo leggere interamente.
30 gennaio 2010 alle 09:09
Ciao, Jean, non potevi essere che tu a pubblicare questa poesia, (romanticone)
è una delle mie preferite, e ogni volta che la leggo, mi viene un groppo in gola, ricordando i miei anni giovanili.
Guarisci presto, auguri.
30 gennaio 2010 alle 09:10
Caro Jean, da decenni frequento la poesia di Prévert, di cui sono convinto estimatore. Reputo buona cosa completarne la lettura con la seconda parte continuando con il: “Risvegliarci soffrire invecchiare…” affinché tutti possiamo godere l’arte del cantore dell’amore giovanile, che ha saputo agire così magistralmente sulle corde sentimentali dell’uomo… Amo questo cantore per l’indirizzo rivolto dalla sua prosa ai personaggi dei suoi racconti, che trovavano naturali e sacrosante le accuse alla società , avevano una loro vita, i loro moti del cuore, le debolezze dei sentimenti più comuni; e sarebbe stato ingiusto, o meglio imperdonabile, che il loro cantore non li avesse illustrati. E Prévert l’ha fatto, con l’impeto e la tenerezza del fratello, del compagno di sventura, dell’umiliato e offeso. Un poeta vissuto in un “cattivo tempo” e mai disposto a rinunciare alla felicità degli uomini. Mi permetto, dopo averti solidalmente condiviso e ringraziato per aver proposto “Questo amore”, di aggiungere un brano di una poesia di Prévert che più di tutte amo “Confession publique”:
…
Nous avons perdu notre temps
C’est un fait
mais c’etait un si mauvais temps
Nous avons avancé la pendule
nous avons arraché les feuilles mortes du calendrier
Mais nous n’avons pas sonné aux portes
c’est un fait
Nous avons seulement glissé sur la rampe de l’escalier
Nous avons parlé de jardins suspendus
vous en étiez déjà aux fortesses volantes
et vous allez plus vite pour raser une ville que le petit
barbier pour raser son village un dimanche matin
…
Dunque, caro Jean, alla seconda puntata. A bientot, Charles.
30 gennaio 2010 alle 13:51
Caro Jean, hai pubblicato una poesia con parole molto belle e profonde….. Bravo!!!!! Con un gradimento così….. devi scrivere anche la seconda parte…..Ciao Franco!!!!!
1 febbraio 2010 alle 13:48
Carissimi colleghi tutti vi ringrazio commosso del vostro giudizio alla positivita’ di parlare di questo nuovo filone culturale da noi non ancora intrapreso, a Charles che con la sua “arringa” a voluto completarci la conoscenza di questo grande personaggio. Grazie Jean