Questo Amore di Jacques Prevért

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Jacques Prévert  anni sessanta

 

Questo amore

Cosi violento

Cosi fragile

Cosi tenero

Cosi disperato

Questo amore

Bello come il giorno

Cattivo come il tempo

Quando il tempo è cattivo

Questo amore cosi vero                                                      

Questo amore cosi bello

Cosi felice

Cosi gioioso

Cosi irrisorio

Tremante di paura come un bambino quando è buio

Cosi sicuro di sé

Come un uomo tranquillo nel cuore della notte

Questo amore che faceva paura

Agli altri

E li faceva parlare impallidire

Questo amore tenuto d’occhio

Perché noi lo tenevamo d’occhio

Braccato ferito calpestato fatto fuori negato cancellato

Perché noi l’abbiamo braccato ferito calpestato fatto fuori negato cancellato

Questo amore tutt’intero

Cosi vivo ancora

E baciato dal sole

E il tuo amore e il mio amore

E quel che è stato

Questa cosa sempre nuova

Che non è mai cambiata

Vera come una pianta

Tremante come un uccello

Calda viva come l’estate

Sia tu che io possiamo

 Andare e tornare possiamo 

  Dimenticare

 E poi riaddormentarci

 

  

Prima parte, se sarà gradita presto  Scriverò la seconda parte                               

Saluti a tutti JEAN                                                              

 

 

                                                                                           

 

  

 .

6 Commenti a “Questo Amore di Jacques Prevért”

  1. Iris scrive:

    bellissima, bravissimo Jean…

  2. secondo scrive:

    Prèvert è stato un grandissimo e questa poesia è una prova del suo genio,scri la seconda parte jean cosi la, potremo leggere interamente.

  3. Nelly scrive:

    Ciao, Jean, non potevi essere che tu a pubblicare questa poesia, (romanticone)
    è una delle mie preferite, e ogni volta che la leggo, mi viene un groppo in gola, ricordando i miei anni giovanili.
    Guarisci presto, auguri.

  4. Carlo scrive:

    Caro Jean, da decenni frequento la poesia di Prévert, di cui sono convinto estimatore. Reputo buona cosa completarne la lettura con la seconda parte continuando con il: “Risvegliarci soffrire invecchiare…” affinché tutti possiamo godere l’arte del cantore dell’amore giovanile, che ha saputo agire così magistralmente sulle corde sentimentali dell’uomo… Amo questo cantore per l’indirizzo rivolto dalla sua prosa ai personaggi dei suoi racconti, che trovavano naturali e sacrosante le accuse alla società, avevano una loro vita, i loro moti del cuore, le debolezze dei sentimenti più comuni; e sarebbe stato ingiusto, o meglio imperdonabile, che il loro cantore non li avesse illustrati. E Prévert l’ha fatto, con l’impeto e la tenerezza del fratello, del compagno di sventura, dell’umiliato e offeso. Un poeta vissuto in un “cattivo tempo” e mai disposto a rinunciare alla felicità degli uomini. Mi permetto, dopo averti solidalmente condiviso e ringraziato per aver proposto “Questo amore”, di aggiungere un brano di una poesia di Prévert che più di tutte amo “Confession publique”:

    Nous avons perdu notre temps
    C’est un fait
    mais c’etait un si mauvais temps
    Nous avons avancé la pendule
    nous avons arraché les feuilles mortes du calendrier
    Mais nous n’avons pas sonné aux portes
    c’est un fait
    Nous avons seulement glissé sur la rampe de l’escalier
    Nous avons parlé de jardins suspendus
    vous en étiez déjà aux fortesses volantes
    et vous allez plus vite pour raser une ville que le petit
    barbier pour raser son village un dimanche matin

    Dunque, caro Jean, alla seconda puntata. A bientot, Charles.

  5. Franco scrive:

    Caro Jean, hai pubblicato una poesia con parole molto belle e profonde….. Bravo!!!!! Con un gradimento così….. devi scrivere anche la seconda parte…..Ciao Franco!!!!!

  6. Jean scrive:

    Carissimi colleghi tutti vi ringrazio commosso del vostro giudizio alla positivita’ di parlare di questo nuovo filone culturale da noi non ancora intrapreso, a Charles che con la sua “arringa” a voluto completarci la conoscenza di questo grande personaggio. Grazie Jean

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