Polveri sottili come vettori dei virus?
Potrebbe essere questa la ragione per cui il VIRUS ha viaggiato più veloce e massicciamente nella pianura padana?
NUMERIÂ DI CASI RILEVATI AL 12/03/2020
Esiste una relazione tra l’inquinamento atmosferico e la diffusione di virus nelle popolazione umana ?
MAPPA DEL CONTAGIO
Molte università italiane, esperti di medicina ambientale hanno fatto infiniti studi sulla diffusione dei virus, vi è una correlazione comprovata scientificamente che correla l’incidenza dei casi di infezione virale con le concentrazioni del particolato nell’atmosfera.
E’ noto che il particolato funziona da vettore di trasporto per altri contaminanti, sia chimici che biologici, incluso i virus, che si attaccano (con un processo di coagulazione) al particolato atmosferico costituito da particelle solide e/o liquide in grado di rimanere nell’atmosfera per ore, giorni o settimane e possono essere trasportate anche per lunghe distanze, inoltre costituisce un substrato che può permettere al virus di rimanere nell’aria in condizioni vitali per un certo tempo, nell’ordine di ore o giorni.
Dipende dalle condizioni ambientali, se la temperatura è in aumento e la radiazione solare è importante, l’influenza che produce e rendere il virus meno attivo, invece l’umidità e il freddo favorisce un più elevato tasso di diffusione.
Nei casi precedenti di contagio da virus le ricerche hanno evidenziato una correlazione molto stretta tra la concentrazione del particolato atmosferico è la diffusione dei virus.
Esiste già una prima analisi sulla diffusione del virus COVID-19 in Italia in relazione ai superamenti dei limiti di PM10, sono stati analizzati per ciascuna provincia italiana, i dati rilevati dalle agenzie regionali (ARPA). Le analisi fatte sembrano indicare una relazione diretta tra il numero di casi COVID-19 e lo stato di inquinamento da PM10 dei territori. (la relazione tra i superamenti dei limiti di legge delle concentrazioni del particolato e la proliferazione delle infezioni.)
Si evidenzia chiaramente l’espansione dell’infezione nelle regioni del Nord Italia, mostrando delle accelerazioni anomale nella pianura padana dove i focolai risultano particolarmente virulenti, e dove si riscontra un elevato inquinamento atmosferico lasciando ipotizzare una diffusione tramite un veicolante.
SANIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI
Un suggerimento , prima di distruggere il nostro bel pianeta (perché solo noi siamo in grado di farlo e ci stiamo riuscendo ) è contenere l’inquinamento atmosferico con misure appropriate evitando che la nostra cecità ci impedisca di vedere quello che le stiamo facendo.
PROTEZIONE PERSONALE
Oggi stiamo già subendo delle restrizioni , personali e quelli dei nostri cari, domani forse nemmeno quelli ci salveranno.
6 aprile 2020 alle 12:06
Questo dovrebbe far riflettere… Esperti e scienziati con studi e prove di laboratorio speriamo che riescono a capire se l’inquinamento ha una correlazione con la diffusione del virus.
8 aprile 2020 alle 13:22
non solo l’inquinamento purtroppo!!!
10 aprile 2020 alle 07:47
help help almeno durante la guerra avevano paura delle bombe invece noi dobbiamo avere paura di un nemico nascosto che ci attacca in modo subdolo.
tanto per essere originale “ce la faremo” tanto comincio, non si sa mai, ad augurarvi una Buona Pasqua.
10 aprile 2020 alle 20:31
Tutto può essere lecito a questa propagazione infettiva, sono molte le cause e ci troviamo anche azzerati, senza la più minima possibilità per debellare questo nemico che ha invaso in poco tempo noi e tutto il mondo. Buona Pasqua Francesco, a te assieme ai tuoi cari…Auguri di cuore